E quella trasgressione che esibivi?
Quei tuoi programmi arditi
d’inventar situazioni piccanti e stuzzicanti,
tutto è permesso costi quel che costi,
mi dici in quale casa li hai nascosti?
A Nardò, a Gallipoli o a Gagliano?
A Monteroni, a Lecce o sul Vereto?
Tra gli ulivi o tra i mirti a San Gregorio?
In Chiesa più non preghi e all’offertorio
non infili una misera moneta,
non si paga con quella il purgatorio.
Ora non sei più dolce,
mai lo sei stata,
forse eri soltanto sdolcinata,
e, scusa il linguaggio che non mi appartiene,
forse eri già prima una puttana nata
che fingeva l’amor pulito dare
ma invece eri arida e volgare.
Salvatore Armando Santoro
(Boccheggiano 09.04.2020 – 11:34)